È la domanda che si pone Ippocrate.org dopo la pubblicazione di un interessantissimo studio sulla trascrittasi inversa (l’mRNA del vaccino Pfizer viene copiato in una molecola di DNA a doppio filamento).
Ed è la stessa domanda che mi sono posto anche io leggendo questo studio: cimb-44-00073
Un recente studio ha mostrato che l’RNA del SARS-CoV-2 può essere trascritto e integrato nel genoma delle cellule umane, attraverso la trascrittasi inversa. Lo studio a cui fa riferimento Ippocrate.org e che ho già trattato in altre sedi, mostra che anche l’mRNA del vaccino Pfizer (BNT162b2) viene trascritto inversamente per via intracellulare nel DNA dopo appena 6 ore.
Ma che cosa è la trascrittasi inversa? Leggiamo dall’Enciclopedia della Scienza e della Tecnica (2008) Treccani:
“DNA polimerasi RNA-dipendente che catalizza la sintesi di DNA usando come stampo una molecola di RNA. Questa polimerasi è presente in particolari tipi di virus con genoma a RNA, i retrovirus. Quando una cellula viene infettata da retrovirus, l’RNA viene copiato in una molecola di DNA a doppio filamento proprio grazie alla trascrittasi inversa presente nel virione che entra nella cellula infettata assieme all’RNA. Il DNA formatosi come copia dell’RNA virale circolarizza e si integra nel DNA della cellula ospite grazie alla proteina integrasi. La trascrittasi inversa è usata per ottenere sintesi di molecole di cDNA, ossia di DNA complementare, e richiede un primer per iniziare a polimerizzare i nucleotidi …”
Il parere di Ippocrate.org
Questo il parere sulla trascrittasi dell’ mRNA della rete internazionale di Medici, Ricercatori, Operatori della Sanità, Operatori nel Sociale di Ippocrate.org:
Pubblichiamo il primo studio sulla Trascrizione Inversa intracellulare del vaccino Pfizer. Lo studio mira a determinare se mRNA, in vitro, si traduce in DNA e si integra nella cellula ospite.
Come potete leggere questo è avvenuto. Nella cellula l’mRNA si è trasformato in DNA e si è anche integrato nel DNA della cellula. Questo significa che negli esseri umani vaccinati l’mRNA viene certamente integrato nel DNA?

Non abbiamo la certezza.
Per 2 ragioni:
- perché quanto avviene in vitro non avviene necessariamente in vivo,
- la linea di cellule utilizzate sono cellule di carcinoma epatico con replicazione attiva.
Riteniamo questo, un primo passo, per accertare se nelle persone che ricevono il vaccino l’mRNA possa o meno integrarsi nel DNA.
È comunque un passo importante in quanto si escludeva categoricamente, dalla comunità scientifica, che questo potesse, in alcun modo, accadere.
Che Cosa Dice lo Studio?
Questa una sintesi dell’abstract dello studio sulla trascrittasi inversa dell’mRNA (L’abstract costituisce una rappresentazione concisa ed esaustiva dei contenuti di uno studio, deve fornire le informazioni più importanti del lavoro svolto e deve essere redatto in maniera accurata).
“Studi preclinici del vaccino mRNA COVID-19 BNT162b2, sviluppato da Pfizer e BioNTech, hanno mostrato effetti epatici reversibili negli animali che hanno ricevuto l’iniezione di BNT162b2.
Inoltre, uno studio recente ha mostrato che l’RNA SARS-CoV-2 può essere trascritto (attraverso la trascrittasi inversa) e integrato nel genoma delle cellule umane. In questo studio, abbiamo studiato l’effetto di BNT162b2 sulla linea cellulare di fegato umano Huh7 in vitro. Le cellule Huh7 sono state esposte a BNT162b2. La PCR è stata eseguita su RNA estratto dalle cellule. Abbiamo rilevato livelli elevati di BNT162b2 in Huh7, cellule e cambiamenti nell’espressione genica dell’elemento nucleare 1 lungo intervallato (LINE-1), che è una trascrittasi inversa endogena … I nostri risultati indicano un rapido assorbimento di BNT162b2 nella linea cellulare del fegato umano Huh7, portando a cambiamenti nell’espressione e nella distribuzione della LINEA-1, mostrano che l’mRNA di BNT162b2 viene trascritto inversamente per via intracellulare nel DNA dopo appena 6 ore dall’esposizione a BNT162b2”.
La rete di Ippocrate.org
Il Movimento Ippocrate raggruppa una rete internazionale di Medici, Ricercatori, Operatori della Sanità, Operatori nel Sociale.
Il Covid 19 ha messo e continua a mettere in evidenza tantissime contraddizioni del mondo moderno, non solo nel campo medico e della scienza, ma anche nell’ambito economico, sociale e finanziario. Gli equilibri degli assetti di potere a livello internazionale appaiono assumere, in concomitanza con l’epidemia, un’accelerazione verso una diversa configurazione i cui contorni non sono ancora definibili.
Il panorama caotico e contraddittorio che si presenta ha indotto diversi livelli di potere a fornire risposte “non risposte”, mentre da più parti, commentatori politici, giornalisti, filosofi, esponenti di partito, rappresentanti di organismi internazionali hanno ripetutamente dichiarato che dopo questa pandemia “niente potrà essere più come prima”: affermazione certamente non contestabile ma troppo generica che, soprattutto, lascia priva di risposta la domanda conseguente su “cosa invece dovrà cambiare”.
Abbiamo assistito, con accenti diversi in relazione al luogo geografico, alle reazioni scomposte del mondo scientifico cosiddetto ufficiale: illustri rappresentanti della medicina, delle varie branche della ricerca, virologi, immunologi, epidemiologi e via dicendo, spesso in contrasto fra di loro, erano però concordi nel contrapporsi ad altri loro colleghi che, tra mille difficoltà, sul campo, ricercavano una soluzione concreta di fronte al dramma umano e intraprendevano alcune terapie per poter salvare vite.
Quest’ultimi non accettavano di lasciare il paziente intubato con la sola somministrazione di ossigeno soltanto perché non arrivavano precise direttive dall’alto. Questi medici hanno preso decisioni facendo valere la loro conoscenza clinica della patologia, cosa che ai livelli superiori non è stata presa in considerazione. Laddove questa responsabilità è stata assunta fin dall’inizio dell’epidemia la mortalità è rimasta contenuta.
Gli interrogativi che sono sorti in seguito sono stati molti. E non cessano nemmeno ora nel dover constatare che farmaci risultati estremamente validi nel combattere l’epidemia, vengono messi da parte, in favore di altri farmaci la cui efficacia è ancora tutta da dimostrare.
Questi interrogativi ci hanno condotto ad una riflessione e all’individuazione di un percorso che deve necessariamente passare dal cambiamento delle istituzioni che governano il mondo medico scientifico, dei rapporti tra la ricerca e la medicina clinica, dell’autonomia di valutazione degli organismi internazionali, regionali e nazionali della sanità.
La nostra riflessione è partita da questo, e cioè dal diritto della persona a conservare la propria salute ovvero ad avere diritto a cure mediche che siano al centro dell’attenzione del sistema medico e non siano il punto finale di un processo di soddisfazione di interessi di altri.
Non abbiamo in mente un modello di società all’interno della quale inserire tale progetto riguardante la centralità dell’essere umano. Sappiamo soltanto che qualcosa deve necessariamente e urgentemente cambiare nel nostro mondo perché l’attuale modello sociale, economico e finanziario sta compromettendo in modo estremamente rapido il diritto alla salute dell’umanità intera.
Questo non possiamo permetterlo.
Perché non possiamo più pensare di continuare a dover affrontare enormi difficoltà in silenzio e in solitudine, ciascuno nel proprio isolamento perché tale condizione è imposta da vertici che ci governano e non risponde alle esigenze dei popoli che chiedono libertà e benessere, che chiedono aiuto e prosperità, che chiedono democrazia economica. Non possiamo perché sarebbe venire meno al nostro giuramento. Sì, il nostro giuramento, perché il Giuramento di Ippocrate è il giuramento di noi tutti, medici e non.
IppocrateOrg sarà un laboratorio per smontare scientificamente i progetti manipolatori, per rivendicare la neutralità nella pratica medica, nella ricerca e sperimentazione scientifica, e per combattere i conflitti d’interesse esistenti e futuri. Ma anche per rivendicare una cittadinanza realmente attiva di ogni essere umano.
Prendersi a cuore la salute del prossimo, la salute delle nostre comunità, la salute del luogo in cui viviamo, della nostra Patria Terra, sarà la via costante del nostro impegno,
Ma anche avere a cuore i luoghi in cui non viviamo, come fossero i nostri, perché in un mondo in cui tutto è ormai indissolubilmente connesso essi contribuiscono alla qualità della nostra vita.
Ecco la ragione della scelta di IppocrateOrg di aprirsi, nell’impegno, al mondo intero. Ogni regione del mondo avrà una grande opportunità per dare e ricevere aiuto. Una collaborazione necessaria per poter permetterci di progettare un futuro che ci appartenga.
14 Luglio 2020 – Mauro Rango