La Corea del Nord ha lanciato un missile balistico verso il Mar di Giappone.
Il Comando di Stato maggiore congiunto di Seul (JCS) ha affermato di aver rilevato il lancio dall’area di Sunan a Pyongyang alle 12:03. e che il missile ha volato per 470 chilometri ad un’altitudine massima di 780 km e ad una velocità di 11 Mach.
Il JCS ha esortato il Nord a interrompere immediatamente i suoi test sui missili balistici, criticandoli come una “chiara” violazione delle risoluzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite e una “grave minaccia” che mina la pace nella penisola coreana e oltre.
“Il nostro esercito sta tracciando e monitorando la situazione per prepararsi alla possibilità di un ulteriore lancio e sta mantenendo una posizione di allerta”, ha detto il JCS in un una nota inviata ai giornalisti.
L’ultimo lancio segna la quattordicesima dimostrazione di forza della Corea del Nord quest’anno e arriva dopo che il 16 aprile aveva testato quella che affermava essere un’arma tattica guidata.
Persistono le preoccupazioni sulla possibilità che il Nord possa continuare a compiere provocazioni, come un altro lancio di missili balistici intercontinentali o un test nucleare.
ll premier di Tokyo Fumio Kishida ha definito questo atto di forza”asolutamente inaccettabile. Una minaccia alla sicurezza della comunità internazionale”. Il lancio arriva a meno di una settimana dall’insediamento, prevista per il 10 maggio, del presidente eletto sudcoreano Yoon Suk-yeol.
I dettagli dell’operazione, compresi tipologia di armi, traiettoria e altitudine di lancio, sono in fase di elaborazione. La guardia costiera giapponese ha affermato che potrebbe trattarsi di un missile balistico.
La scorsa settimana, Kim Jong-un si è impegnato ad accelerare lo sviluppo dell’arsenale nucleare del suo Paese durante l’enorme parata militare del 25 aprile, mentre i colloqui di denuclearizzazione con gli Stati Uniti restano in fase di stallo. Kim, nell’occasione, ha promesso lo sviluppo delle forze nucleari “alla massima velocità possibile”.
La precedente politica di distensione della Corea del Nord*
Nel 2018, durante il discorso pronunciato in occasione dell’anno nuovo, Kim Jong-un si dimostrò disponibile al confronto con la Corea del Sud, annunciando inoltre che la Corea del Nord avrebbe partecipato ai giochi olimpici invernali a Pyeongchang. Una hotline di comunicazione tra i due paesi venne riaperta dopo quasi due anni. Nella cerimonia d’apertura Corea del Nord e Corea del Sud marciarono in un unico gruppo; durante i giochi i due paesi condividevano inoltre la stessa squadra di hockey su ghiaccio femminile.
Oltre agli atleti, Kim Jong-un inviò a Pyeongchang anche i membri dell’orchestra Samjiyon, insieme con una delegazione di alto livello senza precedenti, capitanata dalla sorella Kim Yo-jong e dal presidente dell’Assemblea popolare suprema Kim Yong-nam. Il 5 marzo 2018 venne organizzato un incontro a Pyongyang tra Kim Jong-un e il capo dell’ufficio di sicurezza nazionale sudcoreano Chung Eui-yong, il quale andò poi a Washington per informare il presidente statunitense Donald Trump del fatto che Kim Jong-un volesse incontrarlo. Trump accettò tale richiesta. Kim Jong-un e il presidente americano Donald Trump si stringono la mano durante lo storico incontro del 12 giugno 2018
I media cinesi rivelarono una visita a Pechino da parte di Kim Jong-un avvenuta il 26 marzo 2018, che venne poi confermata dall’agenzia di stampa centrale nordcoreana il 28 marzo. Questa è stata la prima volta, da quando è salito al potere, che Kim Jong-un si è avventurato al di fuori dei confini della Corea del Nord.
Un altro incontro altrettanto rivoluzionario fu il vertice inter-coreano di aprile 2018 con il presidente sudcoreano Moon Jae-in, avvenuto il 27 aprile 2018. Dopo aver varcato per la prima volta il confine tra le due Coree, Kim Jong-un invitò Moon Jae-in ad attraversare anche lui la linea di demarcazione. Dopodiché i due capi di Stato, in una dichiarazione congiunta, annunciarono l’obiettivo di una completa denuclearizzazione della penisola coreana. La sorella di Kim Jong-un, Kim Yo-jong, disse inoltre che fosse “necessario accelerare l’unificazione delle due Coree”. Il 12 giugno dello stesso anno avviene lo storico incontro tra il leader nordcoreano e il presidente americano Donald Trump.
*Fonte Wikipedia
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